Provincia autonoma di Trento
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Che impatto avrà l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale sulla produzione e lo smaltimento dei rifiuti?

Senza la programmazione di una filiera sostenibile, l’utilizzo dei DPI - dispositivi di protezione individuale da Covid-19 come mascherine, guanti, camici, visiere, copri scarpe e cuffie potrebbe diventare un serio problema per gli ecosistemi naturali e in particolare per quelli marini, già compromessi.

Il Politecnico di Torino ha stimato che con il progressivo riavviarsi di attività produttive e sociali, serviranno 1 miliardo di mascherine e mezzo miliardo di guanti al mese. Si tratta di quantitativi molto elevati, secondo una nota del WWF infatti “Se anche solo l’1% delle mascherine venisse smaltito non correttamente e magari disperso in natura questo si tradurrebbe in ben 10 milioni di mascherine al mese disperse nell'ambiente.”

Nel marzo dello scorso anno il Parlamento ha approvato in via definitiva una legge che vieta entro il 2021 la produzione e l’uso di articoli in plastica monouso come piatti, posate, cannucce e bastoncini con l’obiettivo di ridurre la quantità di materie plastiche nei mari e negli oceani.
Le mascherine e i guanti medici monouso non rientrano in questa direttiva e generalmente vengono smaltiti dopo un solo utilizzo, in linea teorica potrebbero essere realizzati con materiale riciclabile ma la possibile contaminazione ne rende difficile il riciclaggio.

Claudia Brunori ricercatrice presso Enea - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile di ambiente, in una intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica spiega come "È una gestione assolutamente non sostenibile” e che “I dispositivi ad uso medico sono composti da materiale di valore che dobbiamo pensare di poter recuperare e, dopo averlo processato, riutilizzare. Stiamo studiando dei progetti pilota per provare a farlo"
(Il testo integrale dell'articolo è disponibile sul sito  Repubblica.it )

Su piccola scala, ONG, istituzioni, aziende e ricercatori stanno lavorando per trovare soluzioni innovative per realizzare mascherine riutilizzabili prodotte localmente, dove la struttura della mascherina viene mantenuta e viene cambiato solamente il filtro.
È fondamentale però ripensare l'intera filiera italiana della produzione di DPI così da sviluppare prodotti nell’ottica dell’economia circolare e della salvaguardia degli ambienti naturali, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu.

Per maggiori informazioni è disponibile il podcast sul tema sviluppato da ASviS per la rubrica Alta ssotenibilità.