Provincia autonoma di Trento

PROGETTO Co-HOUSING TRENTINO

GOAL 1 

Soddisfare la possibilità di una comunità ad avere accesso ad un abitazione dignitosa, come troviamo nel Goal n. 1 - Povertà zero, risparmiando sui costi di gestione e contribuendo a prevenire e superare difficoltà economiche e sociali delle famiglie trentine, sono target di fondamentale importanza per il benessere di una comunità.

Anno 2040 “Stiamo per andare in sala per cena, come ormai avviene da circa 5 anni. Infatti ogni sera nel mio condominio qualcuno cucina per noi e una volta a settimana lo facciamo noi, divertendoci molto. Certo, a volte non piace né a me né ad Antonio sempre tutto quello che gli altri propongono, e allora in questo caso decidiamo di cucinare per noi soltanto o uscire a cena.”

La descrizione della vicenda può avvenire in un contesto abitativo di realtà futura, che prende il nome di abitare collaborativo, un nuovo modo di abitare declinabile in co-housing, co-living od eco-villaggio. La possiamo chiamare progettazione partecipata di comunità che, intenzionalmente, condivide in un luogo definito, la presenza di spazi sia privati che in comune, favorendo uno stile di vita denominato "buon abitare".

Questo tipo di abitare in co-housing ha diversi risvolti positivi: ridurre le spese di gestione della casa e del cibo, migliorare la fiducia e la collaborazione reciproca e attivare nuove forme di solidarietà ed aiuto vicendevole, l'opposto dell’attuale vita isolata e conflittuale che caratterizza la nostra attuale vita in condominio o in residenze private.

Un esempio ben risuscito qui in Trentino, inserito in una pubblicazione dell’UNECE (Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite) fra le undici migliori buone pratiche a livello europeo, è il progetto di co-housing “Casa alla Vela” iniziato nel 2014, grazie alla cooperativa sociale SAD. Un progetto di coabitazione multi generazionale che offre a persone anziane un abitazione condivisa e anche i costi di cibo, elettricità, acqua, affitto e stipendi delle assistenti sono suddivisi tra tutti. Nello stesso edificio, in un altro appartamento, vive un gruppo di studenti universitari che aiuta gli anziani vicini su base volontaria, incoraggiando quindi la solidarietà tra generazioni e di comunità. A volte anche insieme agli amici e ai parenti degli anziani.

Questa modalità rende il costo dell’assistenza e della vita maggiormente sostenibile per tutti e potenzia la loro integrazione sociale creando le condizioni per relazioni intra ed extra generazionali.

Un altro esempio: ad Arco nell'Agosto del 2019 l’amministrazione ha iniziato a valutare la possibilità di mettere a disposizione un ex edificio scolastico in disuso per trasformarlo in un complesso di coresidenza abitativa, facendolo diventare il primo in Trentino con le caratteristiche di condominio in co-housing.

Questo nuovo modo di abitazione in coresidenza si prefigura come una soluzione che può andare incontro alle problematiche di fragilità sociale e sopratutto creare nuovi modi di costruire ed abitare ridisegnando l’assetto urbano e contribuendo a contrastare la mancanza dei bisogni di base abitativi e lavorativi di una comunità.

 

Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo

Secondo le ultime stime dell’ONU, il 10% della popolazione mondiale vive al di sotto della soglia di povertà (meno di 1,90 dollari al giorno) ed è localizzata soprattutto nel sud del continente asiatico e nell'Africa sub-sahariana.

I dati ISTAT indicano che nel 2018 in Italia la popolazione a rischio povertà ed esclusione sociale è pari al 30% di quella nazionale, percentuale in aumento rispetto al 2017.