Provincia autonoma di Trento

RETI DI RISERVE

GOAL 15 

Il Goal 15 richiede, entro il 2030 di garantire la conservazione degli ecosistemi montani e di adottare misure urgenti e significative per ridurre il degrado degli habitat naturali, arrestare la perdita di biodiversità, proteggere e prevenire l'estinzione delle specie minacciate.

Anno 2025 “Ho appena prenotato il nostro primo tour “Sulle orme di Spillo, il cervo” per questo weekend! “Non vedo l’ora! Inizio a preparale lo zaino per seguire i sentieri nel bosco, di malga in malga e scoprire come vive il cervo trentino, insieme a tassi, orsi, cinciallegre e volpi!”.

La biodiversità è stata definita nel 1992, circa 28 anni fa, dalla Convenzione sulla diversità biologica come la varietà degli esseri viventi che popolano la Terra , varietà che si misura a livello di geni, di specie, di popolazioni e di ecosistemi.
La perdita di biodiversità può indebolire un ecosistema, compromettendone la capacità di fornire i cosiddetti servizi ecosistemici: terreni fertili, mari produttivi, acque potabili, aria pura, impollinazione, capacità di trattenere acqua e suolo, regolazione del clima... 

Natura 2000 è il principale strumento dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica di varie aree destinate alla tutela di habitat e di specie animali e vegetali. La maggior parte dei Siti Natura 2000 in Trentino sono gestiti dai tre grandi parchi, Parco Nazionale dello Stelvio, Parco Naturale Adamello Brenta e Parco Naturale Paneveggio Pale di S.Martino e dal sistema delle Reti di Riserve.

In Trentino, per contribuire a mantenere la biodiversità, si è deciso infatti di istituire un sistema chiamato Reti di Riserve , grazie alla L.P. 11/07 "Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d'acqua e delle aree protette", che dà la possibilità alle aree protette esistenti Natura 2000 di essere gestite in modo nuovo.

Le Reti di Riserva sono attivate su base volontaria dai Comuni in cui sono presenti sistemi territoriali di particolare interesse naturale, scientifico, storico-culturale e paesaggistico e vengono gestite come una sorta di rete ecologica, un sistema interconnesso di habitat, così da favorire collegamenti ed interscambi tra aree che magari sono frammentate e separate tra di loro.
Alla base di questo modo di gestire le Reti vi sono partecipazione, collaborazione e integrazione tra politiche di conservazione e sviluppo sostenibile locale.

Immagine tratta dal sito di Ambiente Trentino  

Ad oggi, le Reti di Riserve istituite sono 10 e riescono a fornire relazioni e lavoro alle comunità che le abitano. Per esempio contribuiscono ad attuare buone pratiche di conservazione, formazione e ricerca, comunicazione e turismo sostenibile come fa il tour operator Ambiente Trentino  con proposte vacanze legate ad esperienze in natura. Dal 2019 inoltre, le aree protette del Trentino hanno acquisto un nuovo strumento: la Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle Aree Protette (CETS) che fornisce un metodo di governance partecipata creando collaborazioni all'interno delle aree protette e dando forma ad una nuovo tipo di turismo sostenibile.

Questo nuovo modo di gestire le aree protette rappresenta un'opportunità da cogliere per sviluppare nuove progettualità che coinvolgano natura, economia e persone in armonia.

 

Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e contrastare la perdita di diversità biologica

Secondo il report redatto nel 2018 da IPBES (Intergovernamental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services), l’organismo ONU di riferimento in materia di biodiversità e di servizi ecosistemici, le azioni dell’uomo hanno alterato in modo significativo la natura in tutto il mondo. Tre quarti dell'ambiente terrestre sono stati modificati in modo significativo e circa 1 milione di specie animali e vegetali rischiano l’estinzione.

Anche in Italia la biodiversità e gli ecosistemi sono a rischio, con un peggioramento della situazione per tutte le regioni italiane, soprattutto a causa dell’elevato consumo di suolo e della frammentazione del territorio.

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