Verso l'Agenda 2030: realizzare l'Utopia Sostenibile
"Crediamo sia il modo giusto di affrontare questo sentito argomento: ne vale del futuro del nostro territorio. - ha proseguito il vicepresidente Tonina - Un territorio di montagna, dov’è necessario tutelare l’ambiente, evitare lo spopolamento e trovare un giusto equilibrio tra città e valli. Il Trentino per fortuna non parte dall’anno zero, primo per ambiente e servizi in una recente classifica del Sole24ore, ma qualche criticità l'abbiamo anche noi: attraverso l'Agenda 2030 e le azioni concrete che deriveranno dalla strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile puntiamo a migliorare il futuro di tutti. Già domani (oggi per chi legge, ndr) incontreremo categorie economiche e sindacati agricoli. Nei prossimi mesi ci confronteremo con tante persone, garantendo la partecipazione. Soprattutto dei giovani: manifestazioni come i Fridays for Future hanno voluto sensibilizzare tutti noi su queste problematiche: chi oggi fa politica deve avere questa responsabilità”, ha concluso il vicepresidente Tonina, invitando la platea ad iscriversi al percorso partecipativo sull’Agenda 2030 che prenderà il via in marzo al MUSE (info e iscrizioni entro il 31 gennaio 2020 su: https://agenda2030.provincia.tn.it/ ).
Accanto a lui, sul palco della facoltà di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università di Trento, anche Enrico Sassoon, direttore di Harvard Business Review Italia, che ha parlato delle decisioni che andrebbero prese nel breve periodo per raggiungere gli obiettivi sostenibili, Roberto Poli, direttore del Master in previsione sociale e Cattedra UNESCO sui Sistemi Anticipanti, Enrico Giovannini, portavoce ASviS, ieri in collegamento Skype, e Donato Speroni, sempre dell’ASviS. A moderare l’incontro il giornalista Luca De Biase, che ha evidenziato l'urgenza di cambiare anche il linguaggio giornalistico quando si parla di emergenza climatica: «È l’ultima decade che ci rimane per stare dentro i tempi indicati dalle Nazioni Unite per raggiungere gli obiettivi”. “L'Agenda 2030 non è una lista di buone intenzioni, ma un'occasione importante per cambiare il mondo in cui viviamo, rispondendo alle richieste dei giovani, che, per la prima volta nella storia recente, si mostrano preoccupati per le disparità sociali e per i cambiamenti climatici. Siamo in palese ritardo - ha aggiunto Giovannini - rispetto agli obiettivi che ci poniamo: l'Agenda 2030 non chiede solo un cambio di visione per il futuro, ma mette in discussione il sistema capitalistico usato fino ad ora».
(tg)
Immagini e interviste a cura dell'Ufficio Stampa