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A causa della pandemia da Covid-19 è stata posticipata la COP26, conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici

La ventiseiesima Conferenza delle parti sui cambiamenti climatici (COP26) che avrebbe dovuto svolgersi dal 9 al 20 novembre a Glasgow in Scozia, è stata rinviata a data da destinarsi nel 2021, lo annuncia Alok Sharma, presidente della conferenza e ministro dell’energia del Regno Unito.

“Il mondo sta attualmente affrontando una sfida globale senza precedenti e i paesi stanno giustamente concentrando i loro sforzi nel salvare vite e nella lotta contro COVID-19. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di riprogrammare la COP26.”

La decisione è stata presa dall'Ufficio COP dell'UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change), con il Regno Unito e i suoi partner italiani.
La conferenza è presieduta infatti dal Regno Unito in cooperazione con l'Italia: a Glasgow si sarebbe tenuta la COP26, mentre a Milano si sarebbero tenute le riunioni preparatorie (pre-cop, previsto dal 28 settembre al 2 ottobre) compreso “Youth4Climate 2020: Driving Ambition”, un evento dedicato ai giovani.

Il ministro italiano dell'Ambiente, della protezione della terra e del mare, Sergio Costa, ha dichiarato:

"Sebbene abbiamo deciso di posticipare la COP26, gli eventi pre-COP e quello dei giovani per il clima, restiamo pienamente impegnati a far fronte alla sfida dei cambiamenti climatici. La lotta richiede un'azione forte, globale e ambiziosa".

Il vertice di novembre era considerato decisivo per concordare politiche di mitigazione al riscaldamento globale, i governi avrebbero dovuto presentare infatti un piano per arrivare a emissioni nette zero entro il 2050.

Il lockdown messo in atto da diversi paesi del mondo per limitare la diffusione del virus ha frenato le emissioni di gas serra, ma in assenza di cambiamenti strutturali del nostro modello economico l’effetto potrebbe essere soltanto temporaneo.

Questa crisi globale potrebbe essere un’occasione per indirizzare gli investimenti per rilanciare l’economia verso uno sviluppo sostenibile, come auspica Patricia Espinosa, segretario esecutivo delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici:

 “Covid-19 è oggi la minaccia più urgente per l'umanità, ma non possiamo dimenticare che il cambiamento climatico è la più grande minaccia per l'umanità nel lungo termine.
Presto le economie si riavvieranno. Questa è un'opportunità per le nazioni di riprendersi al meglio, di includere i più vulnerabili nei piani di sviluppo e un'opportunità per modellare l'economia del 21° secolo in modi che siano puliti, verdi, sani, giusti, sicuri e più resilienti”

Qui il comunicato stampa integrale.