Provincia autonoma di Trento
Articolo

Indagine Webboh Lab “L’Europa che vorrei”: i giovani desiderano un'Europa accogliente e pacifica, con priorità su salute, istruzione e tutela ambi...

I giovani hanno le idee chiare su come dovrebbero essere allocate le risorse economiche dell'Unione europea, preferiscono destinarle principalmente a salute, istruzione, formazione e protezione dell'ambiente.

I giovani italiani attribuiscono grande importanza all’uguaglianza di diritti e opportunità per tutti i cittadini, con un punteggio di 9,38 su 10. 

Pensando al futuro, i giovani associano l'Europa a parole come inclusione (8,31), progresso tecnologico (8,24) e salute delle persone (9,49), indicando un desiderio di benessere collettivo e innovazione.

La lotta all'immigrazione (5,28) e accentrare le decisioni su un solo capo (3,52) sembrano invece meno rilevanti.

Questi sono alcuni dei risultati dell’indagine di Webboh Lab “ L’Europa che vorrei ”, condotta in vista delle elezioni per il Parlamento europeo di giugno 2024 coinvolgendo oltre 20mila giovani italiani per raccogliere le loro opinioni, atteggiamenti, aspettative e percezioni rispetto all’Unione europea, al suo futuro e ai suoi programmi politici.

Analizzando abitudini, esperienze e aspetti culturali, l'analisi psicografica dell’indagine ha contribuito a delineare il profilo valoriale della Generazione Z per comprendere meglio le loro aspettative, interessi e valori. Questo metodo ha rivelato sei distinti gruppi di giovani europei:

  1. inclusivi sostenibili (33,6%). Valorizzano l’inclusione, l’uguaglianza e la sostenibilità ambientale. Supportano politiche di accoglienza e integrazione e misure per limitare la disinformazione e promuovere l’uso delle energie rinnovabili;
  2. progresso-tech (21,5%). Valorizzano l’innovazione, la tecnologia e la connettività. Sono favorevoli all’accesso universale a internet, la mobilità internazionale e la sicurezza attraverso la tecnologia;
  3. conservatori rigorosi (18%). Prediligono valori come la disciplina e l’unità, supportando misure come il servizio militare e civile obbligatorio e una maggiore centralizzazione;
  4. progressisti culturali (12%). Sostengono l’educazione, la cultura e l’innovazione, oltre ai programmi di scambio, l’accoglienza e l’integrazione delle minoranze;
  5. proattivi inclusivi (8,5%). Simili ai progressisti culturali, valorizzano l’istruzione, la cultura, l’innovazione e l’uguaglianza, supportano politiche di immigrazione strutturate e programmi di scambio;
  6. tradizionalisti culturali (6,4%). Danno importanza alla responsabilità civica, alla protezione dell’identità culturale europea e alla promozione della cultura.

Per saperne di più:  https://asvis.it/home/4-20819/giovani-ed-europa-del-futuro-le-opinioni-della-generazione-z

SCARICA I RISULTATI DI  Webboh Lab “ L’Europa che vorrei