La gestione sostenibile di Ferragamo. Grazie all'azienda trentina ARBalzan
Salvatore Ferragamo S.p.A. è la prima azienda del settore fashion ad aver ottenuto la certificazione della propria sostenibilità integrale con SI Rating.
Salvatore Ferragamo ha ottenuto il certificato Silver SI Rating , il primo algoritmo che racchiude in un’unica piattaforma tutti gli strumenti internazionalmente riconosciuti dei criteri ESG (ambientali, sociali e di Governance) e i 17 SDGs delle Nazioni Unite contenuti nella Agenda 2030, per valutare la gestione della sostenibilità delle organizzazioni.
SI Rating, ideato dall'azienda trentina ARBalzan , è il primo sistema per misurare, monitorare e comunicare correttamente la sostenibilità valutando gli impatti Ambientali, Sociali e di Governance che è stato validato dell’ente internazionale di certificazione RINA.
SI Rating analizza tutti gli strumenti esistenti a livello internazionale incrociandoli con quelli specifici del singolo settore di riferimento attraverso un algoritmo, che elabora miliardi di combinazioni e per la Salvatore Ferragamo ha ottenuto la collaborazione con SASB (Sustainability Accounting Standards Board) per la materiality map.
Il contributo della Salvatore Ferragamo ai 17 Obiettivi delle Nazioni Unite è stato giudicato notevole: 85% per il goal 3 salute e benessere; 88% per l’uguaglianza di genere; 89% per il lavoro dignitoso e la crescita economica; 80% per consumo e produzioni responsabili e 94% per imprese, innovazione e infrastrutture.
Inoltre l’Azienda si è distinta in alcune altre aree di rilevanza, quali:
- Per la parte ambientale, le performance sono del 98% nelle emissioni di gas serra e del 100% nella gestione energetica;
- Lato sociale, è stato registrato il 100% nella tutela del consumatore, il 100% nelle condizioni di lavoro dei dipendenti e benefit aziendali e il 97% per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro;
- In tema di governance, la gestione del ciclo di vita del prodotto ottiene il 97%, la gestione ed efficienza della catena di fornitura il 96% e la condotta etica delle attività il 93%.
Esempi sempre più concreti e attuali da parte delle imprese italiane per concorrere al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030.