Provincia autonoma di Trento
Articolo

Meno rifiuti, più risparmi: il documento sui vantaggi del deposito cauzionale

Il triste spettacolo dei rifiuti di plastica e in lattina abbandonati in città, al mare o in campagna ci è fin troppo familiare, ma c’è un meccanismo che potrebbe migliorare la situazione: il sistema di deposito cauzionale (Deposit return system in inglese). Nelle regioni europee in cui questo sistema è attivo il fenomeno dell’abbandono nell’ambiente (littering) dei contenitori per bevande è inferiore del 66% rispetto ad altre aree europee. Perché allora non adottarlo anche in Italia?

Da queste premesse parte il documento  Il deposito cauzionale, questo sconosciuto , realizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile Ets e A buon rendere – molto più di un vuoto e presentato a Bologna il 19 maggio durante l’evento “Distretti e filiere sostenibili resilienti per lo sviluppo dell’Italia” nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025.

Da rifiuti a risorsa: come funziona il deposito cauzionale

Il sistema di deposito cauzionale prevede di “pagare” una piccola somma (nei Paesi europei si aggira tra i 10 e i 25 centesimi di euro) che viene restituita quando il consumatore riporta il contenitore vuoto presso un punto di raccolta. Gli imballaggi vengono quindi prelevati e inviati presso un centro di smistamento per essere successivamente riciclati e trasformati in materia prima seconda.

“Questo meccanismo non solo incoraggia la raccolta differenziata e il riciclo, ma garantisce anche un’effettiva economia circolare che ‘chiude il cerchio’ con un riciclo di elevata qualità, da ‘bottiglia a bottiglia’ e da ‘lattina a lattina’” si legge nel documento. Gli imballaggi raccolti, infatti, diventano materia prima seconda per produrre altri imballaggi identici.

Oltre a ridurre l’inquinamento ambientale e migliorare i tassi di riciclo, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall’Unione europea, questo sistema permette alle amministrazioni locali di risparmiare, diminuendo i costi legati alla pulizia e alla gestione dei rifiuti: in Europa il costo totale della bonifica dei rifiuti sulla sola terraferma è stimato tra i 10 e i 13 miliardi di euro all’anno.

Attualmente nel mondo sono attivi circa 57 sistemi di deposito, che coinvolgono 357 milioni di persone. L’Europa rappresenta una forza trainante di questa tendenza: tra i primi Paesi a introdurre una forma di deposito ci sono la Svezia (1984), la Finlandia (1996) e la Norvegia (1999); più recentemente il sistema è stato adottato dalla Romania (2023), dall’Ungheria e dall’Irlanda (2024). La Germania (2003) ha il più grande sistema di deposito al mondo, con oltre 130mila punti di raccolta (uno ogni 640 abitanti) e un tasso di restituzione stimato al 98%, il più alto d’Europa.

Fonte: Comunicato stampa ASVIS - 19.05.2025