Provincia autonoma di Trento
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Parità di genere in Trentino: Gender Equality Plan e andamento degli indicatori di monitoraggio della SproSS

Il Piano dell’uguaglianza di genere è uno strumento ideato dalla Commissione europea che, grazie alla delibera approvata in Giunta lo scorso ottobre, è stato adottato dalla Provincia autonoma di Trento. Oltre al valore in sé, il Gep è un requisito indispensabile per le istituzioni che vogliono accedere a finanziamenti nell’ambito dei bandi Horizon Europe e a risorse riferite ad alcuni ambiti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il documento programmatico intende portare a regime 21 azioni nell’arco del triennio 2023-2025. Tra le varie linee di intervento prevale il protagonismo dell’equità di genere per ridurre le ineguaglianze e promuovere la cultura delle pari opportunità e della conciliazione vita-lavoro.

Presentazione del Piano GEP della Provincia autonoma di Trento (qui il comunicato stampa )

Il Report SproSS 2023 ha analizzato l'andamento del set di indicatori statistici monitorati da ISPAT in tema di parità di genere. In Trentino, negli ultimi 5 anni, si sono registrati dei moderati segnali di miglioramento, supportati, soprattutto, da un ridotto divario nell’occupazione, rispetto al valore italiano, sia tra la fascia maschile e quella femminile delle forze di lavoro, sia tra le donne con o senza figli in età prescolare.

Le criticità maggiori si riscontrano, invece, nell’ambito del cosiddetto gender pay gap; nel 2020, infatti, le donne dipendenti guadagnano in media il 61,6% della controparte maschile, a fronte di un valore nazionale del 68,3%. Anche il tasso di imprenditorialità femminile presenta valori al di sotto della media italiana. Solo il 22,4% dei titolari di imprese individuali iscritti nel 2022 nei registri delle Camera di Commercio di Trento sono donne (26,7% in Italia).

Il periodo di pandemia ha impattato in modo negativo sulla condizione femminile, in particolare gli episodi di violenza domestica e stalking hanno registrato un aumento preoccupante. Le restrizioni e l’isolamento sociale, infatti, hanno costretto molte vittime a dover convivere con i propri aggressori, rendendo ancora più difficile chiedere aiuto o fuggire dalle situazioni di pericolo. Nonostante ciò, le organizzazioni e le linee di assistenza hanno cercato di garantire l’accesso al supporto necessario attraverso canali telefonici e piattaforme online. L’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica e mantenere attive queste risorse è emersa, quindi, come fondamentale per proteggere le vittime e prevenire ulteriori atti di violenza. Negli ultimi 5 anni, in Trentino, la quota di donne che hanno chiesto aiuto al numero di pubblica utilità 1522 è inferiore a quella nazionale e si attesta nel 2022 sul 15,3 per 100.000, a fronte di un dato medio italiano del 38,2.

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